Vulture: la storia di uno strano strato-vulcano

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Monte Vulture Monte Vulture

[...] Un milione di anni fa o forse due [...] cominciava così la sigla finale di un vecchio cartone animato giapponese, in cui Ryu, il ragazzo delle caverne, lottava contro tirannosauri e dinosauri di ogni genere.

Naturalmente si trattava di una finzione ed infatti “l'uomo delle caverne” non ha mai convissuto con i dinosauri, poichè quando comparve la specie Homo i dinosauri erano già estinti da diversi milioni di anni.

Un po' meno di un milione di anni fa, tuttavia, in quello che adesso è definito come "Territorio del Vulture", vive un nostro diretto antenato, il suo aspetto non è come quello di Ryu, simile al nostro, ma è molto più simile a quello di un gorilla, si tratta dell'Homo Erectus. Assieme all'homo Erectus popolano il territorio diverse specie di mammiferi, come il Bisonte e il Cervo, alcune delle quali adesso estinte, come l'Elefante dalle zanne dritte (Elephans Antiquus) o l'Uru, progenitore del Bue.

Siamo all'Epoca Pleistocenica nell'attuale Basilicata nord orientale, circa 800.000 anni fa e tre grossi laghi si sviluppano a seguito della formazione del vulcano che con la sua attività dominerà per almeno 500.000 anni la zona, il Monte Vulture.

 

I paleolaghi che si formano, (è questo il nome che si da a laghi esistiti in passato ma ormai scomparsi) sono il lago di Melfi, quello di Venosa e il più importante lago di Atella. Essi si formano a seguito dell'innalzamento delle rocce presenti e formatesi oltre 3 milioni di anni prima, ovvero durante l'epoca chiamata Pliocene e anche precedentemente. Tale innalzamento dovuto alla nascita del vulcano, oltre che all'ergersi del vulcano stesso, provoca lo sbarramento di alcune valli presenti percorse da fiumi che defluiscono verso nord, determinando l'accumulo di acqua e di conseguenza la formazione dei laghi.

Evoluzione del Vulture

E' il periodo delle glaciazioni e la calotta polare si estende fino all'odierna Germania, mentre i ghiacciai si spingono molto più a sud fino al Monte Sirino, testimonianza più meridionale delle glaciazioni pleistoceniche.

Il freddo e le condizioni avverse spingono l'Homo Erectus ad insediarsi in luoghi più accoglienti come le rive del lago di Atella, dove le uniche attività economiche praticabili sono costituite dalla raccolta dei vegetali e dalla caccia ai grandi mammiferi richiamati dalla presenza dell'acqua.

Ma a dominare è il vulcano!

Dai suoi umori dipendono vita e morte degli habitat circostanti e dei suoi abitanti, la sua breve ma intensa vita è caratterizzata da una prima fase di crescita, periodo in cui si formano i laghi citati e da una seconda fase di declino, scandita da intense eruzioni esplosive che costringono homo erectus ad abbandonare, seppur temporaneamente, il luogo.

I prodotti delle continue eruzioni di questa seconda fase si sedimentano nel lago fino a riempirlo completamente provocandone la tracimazione delle acque nella valle dell'Ofanto. Alla fine della Glaciazione di Mindel (300.000 anni fa) il lago è completamente svuotato ed il vulcano è ormai spento.

Il Vulture ha smesso di dominare il territorio! La sua storia ci consegna un vulcano ormai spento, unico nel suo genere perchè posizionato ad est della catena dei Monti Appennini a differenza di tutti i suoi cugini come il Vesuvio, lo Stromboli, Vulcano, solo per citarne alcuni.

depositi vulcanici vulture

Depositi Vulcanici del Vulture a Rionero in Vulture (PZ)

 

Il Vulture, costituito da strati di depositi piroclastici prodotti dell'attività esplosiva, e strati di lava, prodotti eruttivi che fluiscono dolcemente dal cratere, sovrapposti gli uni agli altri in una alternanza che rappresenta gli umori del vulcano, a volte impietoso e irascibile, a volte dolce, è diventato uno “strato-vulcano”.

Le ultime fasi esplosive del vulcano lasciano un segno indelebile, la formazione di una caldera, ovvero di una depressione di forma grosso modo circolare che attualmente ospita i meravigliosi laghi di Monticchio, il Lago Grande e il Lago Piccolo. Laghi senza immissari, ma alimentati dalle precipitazioni atmosferiche e dalla risalita dell'acqua presente all'interno del monte, ovvero all'interno di una falda acquifera sottostante.

Il Monte Vulture, dal latino Vultur (=Avvoltoio) è stato per centinaia di migliaia di anni il "padrone" dell'area, ma in realtà il suo dominio non è ancora finito, egli infatti impera ancora con la sua imponenza il paesaggio circostante ed è fonte naturale di ricchezza per la zona. Nelle sue terre si producono vini pregiati, oli di altissima e acque minerali sgorgano continuamente dalle sue sorgenti.


BIBLIOGRAFIA:

  • Adele Bellino, Edoardo Borzatti Von Lowenstern. Il Bacino di Atella: 27 anni di ricerche.
  • Paolo Beneduce, Rosanna Caputo. Una rassegna dei siti di interesse geologico e archeologico dell'area del Monte Vulture (Basilicata). Geologia dell'Ambiente - Periodico della SIGEA, supplemento al n. 1/2003 pp. 59-72
  • Edoardo Borzatti Von Lowernstern, Massimo Sozzi, Marzia Fabiano, Massimo Zucchelli. L'Acheuleano inferiore del paleolago di Atella. Geologia dell'Ambiente - Periodico della SIGEA, supplemento al n. 1/2003 pp. 99-100
  • Adalgisa Catapano (1998). Note descrittive geostrutturali ed idrogeologiche della Fiumara di Atella - Area Complesso Vulcanico Monte Vulture